Adrian Tranquilli. Biografia

Adrian Tranquilli nato a Melbourne, Australia. Vive e lavora a Roma.
Tra le principali esposizioni personali ricordiamo le mostre del 2001 Believe al Palazzo delle Esposizioni di Roma e alla Fondazione Bandera di Milano, Futuro Imperfetto ed Evidence allo Studio Stefania Miscetti di Roma.
Del 2004, These imaginary boys al Parkhouse di Dusseldorf e Marella Arte Contemporanea di Milano.
Tranquilli partecipa inoltre ad altri interventi in gallerie, musei e luoghi pubblici in Italia e all’estero quali la GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il MACRO, Museo d’Arte Contemporanea e l’Istituto Nazionale per la Grafica, Roma. Espone al Museo di Castelnuovo, Maschio Angioino e Castel dell’Ovo a Napoli, al PAC di Milano, al Palazzo delle Papesse di Siena, al MAK di Vienna, al Dalì Museum di St. Petersburg, Florida, alla 3° Biennale Internazionale di Gyumiri, Armenia, a La Bienal de La Habana di Cuba, allo IASPIS di Stoccolma e alla Galleria Pack, Roma duemilatre, di Milano.
Adrian Tranquilli ha una produzione tecnicamente eterogenea che va dalla scultura all’installazione, dalle fotografie all’elaborazione digitale.
Partendo dal concetto di “un mondo dell’arte decelerato” Tranquilli si rifà a cinema, video e fumetto, in quanto mezzi che raggiungono le persone in modo più rapido e diretto. Così i suoi supereroi, come la maschera di Batman, divengono simbolo della contaminazione culturale e della crisi che attraversa la società con i suoi modelli.
Le sculture di Tranquilli si presentano in scala reale, Batman ha la grandezza di un uomo, indossa la maschera ma gli abiti dell’uomo comune e conserva le caratteristiche del personaggio dei fumetti così come era apparso negli anni ’60.
Per la mostra di Spazio Symphonia Tranquilli presenta Until the End, un’opera scultorea di forte impatto visivo ed evocativo che, appositamente per questa occasione, si innesta in un ambiente unico in cui sembrano smarrirsi i netti confini tra mondo immaginario e mondo reale, storia e presente, iconografia pop e artistica.
Come se si fosse ad un tratto animato, Wolverine, il super-eroe mutante dei fumetti, “incide” sullo spazio concreto della galleria, irrompendo così dalla sfera dell’immaginario e della fiction direttamente e in modo prorompente, nel reale. Poi con la stessa intensità invade e travolge anche un’altra dimensione, quella dell’arte, posandosi di fronte ai “tagli” di Lucio Fontana. Come tutte le opere di Tranquilli anche questa provoca una sorta di corto circuito tra realtà e de-realtà alludendo ad un’incertezza, quasi di spazio sospeso, in cui “tutto è possibile e niente è vero”.
La poetica di Tranquilli nasce dai suoi studi di antropologia culturale e da un atteggiamento analitico verso il modello culturale occidentale e le sue rappresentazioni simboliche. Per questo l’universo di Tranquilli è popolato da immagini e icone provenienti dai più diversi contesti come arte e fumetto che, rielaborate in maniera originale e coinvolgente, trascendono e superano le barriere che solitamente dividono questi mondi.

da ( http://www.symphonia.it/spazio/arte/tranquilli/tranquilli.htm)