|
||||||||||||||||||
Diversità, Devianze e Terapie. Strumenti, ricerche e interventi in psicologia clinica
Alessandro Salvini e Nazzareno Galieni (a cura di)
pagine 402euro 39
2002
UPSEL, Padova
Recensione
Marco Inghilleri
L’orientamento interazionista in psicoterapia, integra un riferimento costruttivista di tipo socio-cognitivo (interazionismo simbolico) con le metodiche proprie alle terapie strategiche e cognitive. Questo modello di psicoterapia, configura i comportamenti e i relativi stati mentali problematici come tentativi disfunzionali di adattamento della organizzazione personale (persistente o transitoria), ai diversi sistemi interattivi di cui è parte, siano essi intrapersonali o interpersonali, psicobiologici o socio-psicologici.
L’ottica interazionista attribuisce un ruolo significativo ai processi semiotici e pragmatici, culturali e situazionali, attraverso cui le persone producono le loro diversità talvolta tradotte in disagio psicologico e in soluzioni devianti.
L’obiettivo della psicoterapia interattiva è di modificare il sistema di costrutti presenti nella organizzazione mentale e contestuale, generativa di situazioni conflittuali, di sofferenza o di inadeguate risorse adattative e di cambiamento. Gli articoli che compongono questo libro dovrebbero essere letti alla luce di questa cornice teorica, qui molto succintamente descritta. Articolato in quattro sezioni, questo libro prende in considerazione inizialmente il concetto di diversità esaminando argomenti che toccano: alcune forme di allucinazione uditiva e possibili ipotesi per una terapia cognitiva; la messa a punto di un programma di trattamento delle fobie in ambiente virtuale; il fenomeno del transessualismo e la riorganizzazione dell’identità di genere; l’ansia e la disforia nella fecondazione medicalmente assistita; il problema della diversità femminile nella pratica sportiva, soffermandosi sul rapporto tra identità femminile e identità atletica. Gli argomenti relativi alla devianza, invece, si riferiscono più nello specifico a diversi aspetti riguardanti l’ambito delle tossicodipendenze, come ad esempio: la rappresentazione di Sé nel tossicodipendente, la riorganizzazione motivazionale in alcolisti ed eroinomani, il burn-out negli operatori delle tossicodipendenze e, infine, un ampio ed esauriente capitolo è dedicato ai disturbi di personalità nel DSM IV, inserito con lo scopo di fornire un contributo alla comprensione di alcune caratteristiche della diagnosi psichiatrica.
Le ultime due sezioni, raccolgono capitoli indirizzati a rendere maggiormente espliciti gli strumenti ed i modelli di intervento utilizzati che mostrano, ad esempio, l’applicazione di un metodo di analisi del discorso nato in ambito fenomenologico-costruttivista, in relazione a casi di allucinazioni uditive, oppure, uno studio dei resoconti clinici e testimoniali; o ancora: un’analisi dei processi di cambiamento in un gruppo terapeutico, secondo l’approccio narrativo e per ultimo l’esempio di una griglia esplorativa, impiegata nell’indagine delle rappresentazioni degli psicologi e degli psichiatri nei medici di base. La parte finale di questa raccolta, quella che meglio definisce le proposte dei modelli di intervento, comprende contributi eterogenei che vertono: sui programmi terapeutici e riabilitativi nella tossicodipendenza, su interventi psicologici in relazione alla qualità della vita del paziente oncologico. Ed una ponderata riflessione circa i modelli e le strategie di interventi adottati nell’ambito di Consultori, Servizi per le Dipendenze, Servizi Psichiatrici ecc., spostandosi dal campo strettamente accademico a quello più pragmatico della programmazione e attuazione degli interventi socio-sanitari.