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L'Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista e la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia
Potrebbe apparire singolare che, all'interno di un uno spazio dedicato alle scienze post-moderne, ci sia una sezione relativa alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Ideata e promossa nel 1932, in pieno periodo fascista, dal conte Giuseppe Volpi di Misurata, presidente della Biennale di Venezia, è uno degli istituti culturali più consolidati del nostro paese ed il festival cinematografico più antico del mondo. Forse nessuno si aspettava, quella notte del 6 agosto 1932, quando fu proiettato sulla terrazza dell'Hotel Excelsior il primo film - Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Mamoulian - che il successo sarebbe stato talmente grande, da spingere gli organizzatori a rompere, già dalla terza edizione, la cadenza biennale, in favore di una rassegna annuale, ospitata fin dal 1937, nel nuovo Palazzo del Cinema, che ancora oggi accoglie le proiezioni ufficiali.Eppure se ripartiamo dal pluralismo teorico e dal pragmatismo conoscitivo, che caratterizzano la prospettiva postmoderna, non si può fare a meno di considerare che la Mostra di Venezia, almeno dalla sua rifondazione, firmata da Carlo Lizzani e Enzo Ungari, all'inizio degli anni '80, è un luogo in cui convivono e si confrontano i film apparentemente più lontani, per sensibilità culturale e forza produttiva.
Carlo Lizzani
In una stessa giornata può accade si assistere all'opera prima di un giovane regista europeo e subito dopo ad piccolo film indipendente che arriva dal Messico.
Ci si può appassionare ad un kolossal cinese o ad un horror coreano e rilassarsi con l'ultimo campione d'incassi americano.
Ci si può imbattere in un vecchio western di Budd Boetticher, come in un episodio dell'infinita saga di Heimat o in una retrospettiva, dedicata al cinema giapponese.
Spetta allora allo spettatore-interprete costruire il proprio percorso, necessariamente parziale, soggettivo, in fondo unico e irripetibile, attraverso opere e visioni del mondo, che possono apparire distanti e inconciliabili.
Abbiamo scelto quindi di rendere visibile ed esplicito il nostro percorso, attraverso le ultime cinque edizioni della Mostra.
Ci troverete soprattutto i film che abbiamo amato, quelli che hanno lasciato un segno, prim'ancora che nella storia della Mostra, nella nostra storia personale, nella nostra idea di cinema.
C'è poi qualche film che ci ha deluso, da cui ci aspettavamo di più, perchè ogni processo comporta qualche piccolo fallimento, qualche passo falso.
Accanto alle schede dei film, troverete delle brevi riflessioni, che vogliono essere una delle tante letture possibili del testo filmico.
Un'interpretazione inevitabilmente parziale, condotta però avendo sempre in mente che l'opera stessa dovrebbe essere l’inizio e la fine di ogni analisi.
Mai un pretesto per parlare d'altro.Marco Albanese
Claudio Fasola
Daniele Valsecchi
Massimiliano Galante