Lev Semyonovich Vygotskij. Biografia

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Lev Semyonovich Vygotskij nacque nel 1896, lo stesso anno di Piaget, in una famiglia di intellettuali ebrei di Russia. La sua numerosa famiglia amava fare stimolanti conversazioni attorno al samovar. Già all'età di quindici anni Vygotskij veniva chiamato «il piccolo professore» per la sua reputazione di leader nelle discussioni tra studenti [Wertsch 1985b]. Egli spesso organizzava dibattiti e finti processi in cui i suoi amici recitavano nel ruolo di personaggi storici come Aristotele e Napoleone [Wertsch 1985b]. Aveva una buona istruzione. Possedeva una laurea. in legge dell'università di Mosca e aveva fatto molte letture in letteratura, linguistica, psicologia, arte, :scienze sociali e filosofia. Dopo qualche tempo scrisse una dissertazione sull'Amleto di Shakespeare. Tale interesse per il linguaggio e la letteratura si sarebbe espresso più tardi nel suo lavoro sullo svfluppo cognitivo. Vygotskij insegnò psicologia come docente universitario in una città di provincia della Russia occidentale. Il suo lavoro gli facea incontrare bambini con deficit congeniti quali cecità, sordità e ritardo mentale. La sua ricerca di possibilità per aiutare questi bambini a realizzare il proprio potenziale lo portò faccia a faccia con i problemi riguardanti lo sviluppo cognitivo. Il lavoro sistematico di Vygotskij in psicologia cominciò nel 1924 quando lo psicologo russo Alexander Luria, colpito dalla genialità di sua conferenza, gli fece ottenere un impiego presso l'istituto dì psicologia di Mosca. Luria fece una descrizione di tale evento, che aveva come protagonista un giovane e sconosciuto insegnante di provincia: Quando Vygotskij salì a presentare la sua relazione, non aveva alcun testo scritto da cui leggere, neppure degli appunti. Eppure parlava in modo scorrevole, senza mai dare l'impressione di fermarsi a cercare l'idea succesiva nella sua memoria [...] Invece di scegliere un argomento di minore importanza, come sarebbe stato proprio per un giovane di ventotto anni che parlava per la prima volta della sua professione ad un incontro di barbe grigie, Vygotskij scelse il difficile tema del rapporto tra riflessi condizionati e comportamento cosciente dell'uomo [...] Apparve chiaro che quest'uomo venuto da una piccola città della provincia della Russia occidentale era una forza intellettuale che andava ascoltata [Luria 1979; trad. it. 1987,35]. Negli anni seguenti le conferenze di Vygotskij continuarono ad ispirare gli ascoltatori. A volte gli studenti ascoltavano le sue lezioni anche attraverso le finestre aperte, con le aule che straboccavano. Vygotskij, Luria e Leontiev, la «troika» della scuola [Luna 1979; trad. it. 1987, 35] costruirono con entusiasmo una nuova psicologia basata sul marxismo, come parte della costruzione di un nuovo stato socialista, dopo la rivoluzione russa. Luria ne parlò in questo modo: «Il nostro scopo, eccessivamente ambizioso secondo la moda dei tempi, era di creare un nuovo e completo approccio ai processi psicologici dell'essere umano» [Luria 1979; trad. it 1987, 36]. La mancanza di un'istruzione formale da parte di Vygotskij rappresentava un problema per un gruppo così radicale! Wertsch [1985b] sostiene che fu in gran parte a causa dei grandi cambiamenti sociali che Vygotskij fu in grado di sviluppare le proprie teorie e influenzare la psicologia e l'educazione del tempo.Vygotskij e i suoi colleghi volevano cambiare il modo di pensare dei cittadini da una mentalità feudale (padroni e servi) di disperazione ed alienazione ad una mentalità socialista di attività autodiretta e di impegno verso un'unità sociale più ampia, basata sulla condivisione, la partecipazione ed il supporto reciproco. La nuova concezione sovietica era che ogni persona è responsabile del progresso dell'intera società. Uno degli obiettivi principali era quello di eliminare l'analfabetismo di massa della società sovietica. In reazione agli psicologi russi che li avevano preceduti, Vygotskij e i suoi colleghi costruirono una visione storico-culturale della psicologia evolutiva dando rilevanza alle attività mentali più alte, come il pensiero, la memoria e il ragionamento. Vygotskij si ispirava al lavoro di Pavlov sulle «attività nervose più elevate» e conosceva psicologi europei come Piaget, Binet e Freud. Infatti, parecchie sue pubblicazioni comprendevano commenti critici a Piaget [per esempio, Vygotskij 1962; trad. it.1990]. Vygotskij estese le idee di Marx ed Engels sull'economia e la politica alla psicologia secondo tre modalàà principali, che verranno meglio descritte più avanti. In primo luogo, estese allo sviluppo umano la loro tesi secondo cui gli uomini trasformano se stessi, oltre che la natura, attraverso il lavoro e l'uso di strumenti. Il modo di produzione economica - ad esempio socialista, capitalista o feudale - determina le condizioni di lavoro delle persone e le interazoni sociali, che a loro volta ne influenzano le cognizioni - stili cognitivi atteggiamenti, percezione della realtà e convinzioni. Secondo la trasposizione fattane da Vygotskij alla psicologia evolutiva, sono le interazioni con altre persone all'interno dei vari contesti sociali e gli «strumenti psicologici», come il linguaggio, usati in queste interazioni che plasmano il pensiero del bambino. L'azione fatta con strumenti crea il pensiero. In secondo luogo, Vygotskij sosteneva che il principio economico collettivistico della condivisione dei beni è parallelo alla condivisione sociale delle cognizioni. La collettività degli adulti è responsabile della condivisione delle sue conoscenze con i bambini e gli altri membri meno avanzati dalla società, per far avanzare il loro sviluppo cognitivo. In terzo luogo, Vygotskij sosteneva il principio marxista (derivato da Hegel) della natura dialettica del cambiamento - che tutti i fenomeni sono costantemente sottoposti a cambiamento e si muovono verso una sintesi degli elementi conflittuali e contraddittori. Per Vygotskij è questo processo che costituisce lo «sviluppo». Il pensiero umano, come altri fenomeni, può essere compreso soltanto esaminandone la storia. Vi può essere conflitto tra le strutture psicologiche che vanno sviluppandosi, tra l'opinione sostenuta al momento e una nuova, tra il bambino e l'ambiente, tra natura e cultura, ecc. L'idea che le cognizioni possano venire comprese in maniera completa soltanto studiandone lo sviluppo non appare oggi del tutto rivoluzionaria, ma al tempo di Vygotskij non era un'idea larga mente condivisa. Vygotskij continuò ad interessarsi all'educazione, in special modo agli handicap fisici e mentali, ed a problemi medici come la cecità, l'afasia e il ritardo mentale grave. Infatti, studiò parecchi anni medicina. Fondò vari laboratori di ricerca, alcuni dedicati allo studio dei bambini con problemi fisici o mentali. Fece molta attività di insegnamento, portò continuamente avanti progetti di ricerca e pubblicò circa 180 opere. Nei primi anni Trenta, Vygotskij fu vittima della lotta politica che avvenne durante il governo Stalin. Il governo lo accusò di essere uno «psicologo borghese» dello stampo di Piaget e di altri psicologi occidentali. Infatti, veniva guardato con sospetto perché faceva spesso riferimento a tali autori.Venne anche criticato per aver suggerito che le persone della minoranza analfabeta delle parti più remote e industrializzate della Russia non avessero ancora sviluppato le capacità intellettuali di coloro che abitavano nelle parti più moderne. Particolarmente sospetto appariva il suo interesse per i test di intelligenza - una «perversione pedologica» denunciata dal partito comunista, Il partito lo incluse nella sua lista nera durante le purghe staliniste, così come molti altri psicologi. Dal 1936 al 1956 le sue opere vennero bandite, sebbene continuassero a circolare sottobanco. L'importante libro Pensiero e linguaggio venne pubblicato in Russia nel 1934, l'anno della sua morte. Morì di tubercolosi all'età di 37 anni, dopo soli dieci anni di lavoro nel campo della psicologia - sebbene fossero dieci anni molto significativi. Il genio precoce e la morte prematura di Vygotskij portarono a definirlo «il Mozart della psicologia» [Toulmin 1978]. La sua teoria «veniva proposta in maniera schematica da un giovane genio, in corsa mortale contro la tubercolosi, durante una rivoluzione intellettuale in una terra straniera, più di mezzo secolo fa» [Rogoff e Goncu 1987, 23]. Le idee di Vygotskij vennero portate avanti dal lavoro di Luria ed altri psicologi, in particolare coloro che in Unione Sovietica lavoravano a costruire una «teoria dell'attività». In quell'area, la sua influenza viene avvertita ancora oggi. Soltanto alcuni brevi articoli di Vygotskij erano disponibili in inglese fino a quando nel 1962 non venne pubblicata una traduzione di Pensiero e linguaggio. Gli sforzi di alcuni studiosi, tra cui Michael Cole, James Wertsch, Jean Valsiner e Ann Brown negli Stati Uniti, resero le sue idee più acccessibili al mondo di lingua inglese. Un evento importante fu la pubblicazione nel 1987, del primo dei sei volumi previsti delle opere complete di Lev Semyonovich Vygotskij [Rieber e Carton 1987].