Ludwig Wittgenstein. Biografia

Silvia Lattanzi

Ludwig Wittgenstein nasce a Vienna nel 1889. Avviato dal padre, Karl Wittgenstein, fondatore dell’industria dell’acciaio nell’impero asburgico, agli studi di ingegneria, si iscrive alla Technische Hochschule di Berlino – Charlottenburg. Successivamente si trasferisce alla facoltà di ingegneria di Manchester, per poi recarsi a Cambridge, al Trinity College, per studiare i fondamenti della matematica.
Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruola volontario nell’esercito austriaco. Fatto prigioniero dagli italiani, nel 1918, trascorre quasi un anno nel campo di prigionia di Cassino. Nell’agosto del 1919 viene liberato e inizia ad occuparsi del manoscritto del lavoro che uscirà nel 1921 con il titolo Tractatus logico – philosophicus.
Dal 1920 al 1926 insegna come maestro elementare in tre piccoli paesi della bassa Austria e dal 1926 al 1928 progetta e segue i lavori per la costruzione della casa viennese di una delle sue sorelle.
Nel 1929 ritorna a Cambridge, dove si laurea e dove, dal 1930, inizia la sua attività di insegnamento superiore. Nel 1939 diviene professore di filosofia. Avvia una nuova linea di pensiero che lo porta all’elaborazioni di una serie di manoscritti, alcuni dei quali circolano tra gli amici e vengono da loro discussi. Un gruppo dei suoi allievi contribuirà a pubblicare, dopo la sua morte, diverse sue opere, estratte da quei manoscritti. Tra queste, nel 1953, le Ricerche filosofiche, un’opera fondamentale per il pensiero contemporaneo, nella quale l’impostazione teorica del Tractatus viene profondamente riveduta. Inoltre, nel 1956 vengono pubblicate le Note sui fondamenti della matematica e nel 1958 il Quaderno blu e il Quaderno marrone.
Durante la seconda guerra mondiale fa, per un periodo, il portaferiti al Guy’s Hospital di Londra e lavora in un laboratorio medico di Newcastle. Tiene le sue ultime lezioni nel 1947 e trascorre in solitudine l’anno 1948. Nel 1949 fa un viaggio negli Stati Uniti e quando torna a Cambridge scopre di avere il cancro. Muore nell’aprile del 1951 in casa del suo medico, presso il quale è ospite.
Con il Tractatus logico – philosophicus del 1921 influenza il Neopositivismo e, successivamente, con le Ricerche filosofiche diviene uno dei rappresentanti di spicco della tradizione Postmoderna.


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