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Clamidia © www.benessere.com
La clamidia è la più frequente delle infezioni genitali. Causata da un batterio a diffusione con i rapporti sessuali, dà come sintomi prurito, bruciori alla minzione e perdite vaginali. Per la sua possibile diffusione dalla vagina al collo dell’utero e poi alle tube, alle ovaie e all’apparato urinario, può causare dolori pelvici, renali e portare anche alla sterilità. Come nella donna, anche nell’uomo è spesso asintomatica e, se non curata con adeguata terapia antibiotica, può portare alla sterilità.
Nonostante la Chlamydia sia una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse, molta gente non ne conosce neanche il nome: si tratta di un'infezione dovuta ad un batterio, la Chlamydia Trachomatis. Due circostanze sono particolarmente preoccupanti:
- circa il 70% delle donne che ne sono affette non lo sanno per mancanza di sintomi
- la presenza di chlamydia è più alta tra le femmine sessualmente attive con meno di 20 anni
E’ necessario ricordare che basterebbe una breve cura antibiotica per debellarla.
Sintomi: I primi sintomi sono un certo bruciore quando si urina. Si manifestano da una a tre settimane dopo l'esposizione e possono essere molto lievi. Nel 75% dei casi per le donne e nel 50% dei casi per gli uomini l'infezione è addirittura asintomatica, per cui la malattia è diagnosticata per le complicanze che sviluppa. Nelle femmine è responsabile di cerviciti, malattie infiammatorie pelviche (PID - Pelvic Inflammatory Disease) e salpingite (infiammazione delle tube di Fallopio). (vedi fig.4). Le infiammazioni pelviche si diffondono dal tratto genitale inferiore coinvolgendo prima le tube di Fallopio e poi le ovaie. La conseguenza dell'infiammazione è spesso la sterilità. I sintomi hanno inizio con dolore addominale, accompagnato da stanchezza, brividi e febbre bassa. In seguito compare un dolore localizzato. Nei maschi provoca uretriti e epididimiti. L'uretrite è l'infiammazione dell'uretra (il dotto che porta l'urina dalla vescica all'esterno del corpo), mentre l'epididimite è l'infiammazione dell'epididimo (vedi fig.3). In caso di rapporti anali può causare proctiti, infiammazioni della regione ano-rettale. Trascurare questa infiammazione può essere causa di infertilità: nelle donne l'azione del batterio distrugge le tube e nell'uomo porta all'occlusione dei deferenti.
Il batterio Chlamydia Trachomatis: Il termine Chlamydia è derivato dal greco chlamys, "spalle coperte da un mantello", e descrive il meccanismo di inclusione nel citoplasma della cellula da parte del batterio che "ricopre" il nucleo della cellula infettata. E' un parassita intracellulare che colpisce esclusivamente gli umani e fu isolato per la prima volta nel 1963 come batterio, mentre precedentemente si pensava fosse un virus.
Diagnosi: L'infezione da Clamidia può facilmente essere confusa con la gonorrea perché i primi sintomi sono analoghi e spesso si trasmettono insieme. Il metodo di diagnosi più affidabile consiste nel prendere un campione delle secrezioni dall'area genitale del paziente e farlo quindi sviluppare in un tessuto di coltura specifico in laboratorio, per analizzarlo poi in seguito. Le colture uretrali e della cervice hanno una sensibilità del 70-90% e una specificità del 100%. In effetti, questi esami, oltre ad avere un grado di specificità variabile, sono costosi e richiedono un'attesa di 3-7 giorni per ottenere dei risultati. Inoltre, per eseguire gli esami colturali negli uomini bisogna prelevare i campioni tramite il tampone uretrale, procedura inaccettabile per molti individui asintomatici.
Attualmente sono disponibili diversi test non colturali che hanno diversi vantaggi, tra cui l'essere di più facile e rapida esecuzione ed elaborazione, meno costosi e più facilmente disponibili.Terapia: Una cura antibiotica con azitromicina o doxiciclina è la cura più comune. Come effetti collaterali si possono avere diarrea, nausea, dolori addominali e vomito. In alternativa, possono essere utilizzati altri antibiotici (come, ad esempio, tetracicline ed eritromicine).
Prevenzione: Si può trasmettere o prendere la Chlamydia attraverso rapporti vaginali o anali non protetti. Prevenzione significa affrontare le relazioni sessuali con responsabilità: limitare il numero di partners, utilizzare profilattici e, se si ritiene di essere infettati, evitare contatti sessuali fino alla completa guarigione.