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Il bergsonismo e altri saggi
Gilles Deleuze
Le bergsonisme, Presses Universitaires de France, Paris
pagine XX - 164
14,46 euro
1966, ed. italiana 2001
Einaudi, Torino
E' normale credere di avere «già» letto e sistemato Bergson in una casella filosofica tanto identificabile nello scaffale del pensiero del Novecento quanto semplice da comprendere e da tradurre in alcune formule standard, quelle che tutti abbiamo in mente fin dagli anni di scuola: spiritualista, nemico della scienza, il tempo contro lo spazio, il soggetto contro l'oggetto, la qualità contro la quantità. Gilles Deleuze insinua in noi il sospetto che, invece, non abbiamo «mai» letto Bergson e che sarebbe tempo di cominciare a farlo. Non è l'unico a mettersi di traverso rispetto al bergsonismo di maniera, ma è il solo che lo fa con una tale potenza di fuoco filosofico. Rileggere Bergson alla lettera, parola per parola, attraverso la differenza e il virtuale, produce effetti devastanti sui nostri abituali automatismi.
Questo piccolo libro - scritto nel 1966 e qui presentato con una ricca appendice - è un episodio a tutti gli effetti decisivo nel cammino del filosofo francese, che pure si gioca tra molteplici ibridazioni, nozze e concatenamenti. l grandi libri deleuziani degli anni Sessanta ma anche tutti i testi successivi, non si possono leggere trascurando questo sorprendente incontro con Bergson.
Indice
Introduzione di Pier Aldo Rovatti.
I. L'intuizione come metodo.
II. La durata come dato immediato.
III. La memoria come coesistenza virtuale.
IV. Una o molte durate?
V. Lo slancio vitale come movimento della differenziazione.
Appendice.