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Espressione e identità. Gioco, ruolo, teatralità
Erving GoffmanEncounters: two studies in the sociology of interaction, Bobbs-Merill, Indianapolis
pagine XIX, 155
11,50 euro
1961, ed. italiana 1979, 2003
Mondadori, Milano, Il Mulino, Bologna
Quando non ci si prende troppo sul serio, è la volta che si è seri davvero.
Richiamandosi ai fondamentali studi di Johan Huizinga sulla natura e sul significato del gioco, Goffman considera qui struttura e dinamica di questa ed altre interazioni quotidiane, così come il loro ancoraggio nelle regioni profonde dell'essere umano. E' tale ancoraggio a spiegare la capacità che hanno il gioco e gli altri momenti ludici della vita quotidiana di costruire universi limpidi, leggibili ed anche esaltanti, che sfuggono all'oppressione delle leggi di una società fredda e burocratizzata. Il gioco si appropria degli anfratti di realtà lasciati ingovernati dalla pervasiva organizzazione della vita sociale, diventando una sorta di terra di nessuno in cui si può prendere distanza dai ruoli abituali, talvolta imposti, e in cui si può esprimere la propria identità, soprattutto quella a più diretto contatto con le emozioni. Riproporre oggi al pubblico italiano questo piccolo classico significa anche rinnovare l'attenzione verso un autore che, per aver così finemente esplorato l'"assurda commedia della vita quotidiana", fu definito da Marshall Berman "un Kafka del nostro tempo".