|
||||||||||||||||||
L'impresa irresponsabile
Luciano Gallino
pagine VII-296
15,00 euro
2005
Einaudi, Torino
Si definisce irresponsabile un'impresa che al di là degli elementari obblighi di legge suppone di non dover rispondere ad alcuna autorità pubblica e privata, né all'opinione pubblica, in merito alle conseguenze in campo economico, sociale e ambientale delle sue attività.
Condizioni di lavoro, prezzi, trasporti e media, ambiente, tempo libero, alimentazione, forme di risparmio e rischi connessi, organizzazione della famiglia, la possibilit à stessa di progettarsi un'esistenza. Piaccia o no dipendono tutte da decisioni che provengono, piú che dal governo della nazione, dal governo delle imprese. Tuttavia queste ultime non paiono tener sempre conto delle conseguenze sulle nostre vite delle loro attività.
Da tempo si insiste, su scala internazionale, affinché le imprese agiscano in modo socialmente piú responsabile su base volontaria. Ma teoria e pratica della «responsabilità sociale dell'impresa» diverranno comuni soltanto quando un'apposita riforma del governo dell'impresa le inserirà tra i suoi principî costitutivi.
«Il processo di costruzione dell'impresa irresponsabile ha incluso due tappe principali. Anzitutto lo sviluppo d'una nuova concezione dell'impresa, fondata sulla massimizzazione a ogni costo, e a breve termine, del suo valore di mercato in borsa, quali che siano il suo fatturato o le sue dimensioni produttive. In secondo luogo, al fine di affermare nella pratica la concezione del "valore per gli azionisti" sono stati modificati struttura e funzionamento degli organi di governo dell'impresa. All'interno di questi si è verificato il ritorno al potere diretto della proprietà, anche di tipo tradizionale - il capitalismo familiare - ma soprattutto di quello di nuovo tipo, rappresentato dagli investitori istituzionali: fondi pensione privati e pubblici, fondi d'investimento, compagnie di assicurazione».