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Il Male e la ricerca del bene
Franco Crespi
pagine 120
13,00 euro
2006
Meltemi, Roma
Il tema del male è stato uno dei nodi centrali della riflessione novecentesca, soprattutto a partire dal dopoguerra, dopo le tragedie della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, dell’Olocausto e dei gulag sovietici. In questi ultimi anni, il tema sembra essersi riproposto con particolare vigore di fronte ai devastanti genocidi avvenuti in Africa, al sanguinoso conflitto bosniaco, all’aggravarsi dello scontro tra Israele e Palestina, al moltiplicarsi degli attentati terroristici, alle guerre in Afghanistan e in Iraq, alle catastrofi dello tsunami e dell’uragano che ha devastato New Orleans. In termini quantitativi, la nostra epoca, forse anche a causa dell’accresciuta sensibilità dovuta allo sviluppo a livello mondiale dei mezzi di informazione, appare la peggiore di tutte quelle vissute dall’umanità. Mai un così grande numero di individui sparsi nel pianeta è risultato vittima di povertà, malattie, violenze, guerre, crudeltà, ingiustizie, catastrofi naturali. La riflessione dell’autore nasce da una profonda insoddisfazione riguardo al modo in cui, ancora oggi, vengono individuate le cause dei mali che affliggono l’umanità e, in particolare, dalla convinzione che le stesse teorie teologiche, filosofiche e morali del male che hanno prevalso nella nostra tradizione culturale si siano rivelate nel complesso inadeguate. La puntuale analisi contenuta in queste pagine indica l’origine del male nella tendenza a evadere dall’esistenza e nella mancanza di riconoscimento, offrendo alcuni orientamenti per una lotta contro il male e per una ricerca del bene immuni da tentazioni illusorie.