New Thing

Wu Ming 1


New Thing - Wu Ming1

pagine 218

12,00 euro

2004

Einaudi, Torino

Butoba MT5, fabbricazione tedesca, anni Sessanta. Registratore a bobine. Voci escono, confondono, trasformano in vapore la condensa dei ricordi. Ti circonda, nuvola di nomi, luoghi e persone, liste di morti e feriti e canzoni. E torni a Brooklyn, primavera del '67. Quando Stokely Carmichael parlava ovunque di Black Power.

Nell'anno prima del Sessantotto l'America è già in fiamme, scossa dai tumulti razziali e dalla protesta contro la guerra in Vietnam. A New York, dopo le morti violente di alcuni musicisti dell'avanguardia jazz, la vox populi afroamericana diffonde la storia (o la leggenda?) di uno sfuggente assassino, il «Figlio di Whiteman». Esiste davvero? E se sí, agisce per conto proprio o è uno strumento dell'establishment?
Quarant'anni dopo, nell'America della «War on Terror», una divagante compagnia di reduci - intervistati da chi? - racconta la storia della giovane cronista Sonia Langmut, scomparsa nel nulla poche settimane dopo i fatti, divenuta a sua volta leggenda. Sullo sfondo, l'ascesa del Potere Nero e della «nuova cosa», New Thing, il jazz libero di Albert Ayler, Archie Shepp, Bill Dixon¿ e il nume tutelare, John Coltrane. Nei giorni degli omicidi, «Trane» sta morendo di cancro al fegato e conduce un duro monologo interiore, di riepilogo di tutta la sua vita.
Punti di vista particolari che insieme fanno una visione generale, passando continuamente dai voli d'uccello sulla città ai primi piani sull'umanità dolente dei vicoli e dei night-club.

 


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