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Prigioni della mente. Relazioni di oppressione e resistenza
Adriano Zamperini
pagine 138
euro 14,50
2004
Einaudi, Torino
Tre luoghi d'oppressione raccontano uno dei più famosi esperimenti della storia della psicologia
Cosa succede a un gruppo di studenti che accettano di essere rinchiusi per due settimane in una prigione simulata? Quale la condotta di chi veste i panni dei carcerieri e di chi assume le vesti dei prigionieri? È quello che emerse durante il controverso esperimento svolto nel 1971 da Philip Zimbardo a Stanford. La ricerca venne interrotta dopo solo sei giorni a causa dell'atteggiamento aggressivo dei carcerieri e quello apatico dei prigionieri, ma dimostrò il potente effetto dei ruoli sociali sul comportamento umano. Legando questi avvenimenti a quelli che si verificano in altri luoghi dell'oppressione, come la prigione di Guantanamo, l'autore indaga le dinamiche tipiche dei luoghi in cui un gruppo di persone esercita potere su un altro.
La ragazza americana con l'iracheno al guinzaglio. Un'immagine simbolo degli orrori della guerra. Due esseri umani travolti dalla violenza della storia e consegnati alla memoria collettiva. Una nel ruolo biasimevole di aguzzino. L'altro in quello compassionevole di vittima. Entrambi messaggeri di emozioni e cognizioni che vorremmo poter respingere lontano, confinandole in un altrove spazio-temporale.
Partendo da questa vicenda emblematica, il libro di Adriano Zamperini, con lo sguardo dello psicologo sociale, conduce il lettore là dove piú stringenti sorgono gli interrogativi. Dentro tre prigioni. Guantanamo, lembo di terra cubana. Stanford, seminterrato del dipartimento di psicologia. Londra, studi della Bbc. La prima, tragicamente reale. La seconda, una simulazione sperimentale degenerata in dramma. La terza, un'architettura carceraria stile Grande Fratello. Luoghi diversi eppure accomunati dalla medesima condizione: il loro essere siti dell'oppressione e della resistenza. Che cosa accade a persone comuni quando agiscono in situazioni estreme? Qual è il comportamento esibito da chi veste i panni di guardia e da chi assume il ruolo di prigioniero?
L'analisi delle relazioni che si instaurano tra le parti segregate in questi luoghi diventa materia indispensabile per comprendere la condotta umana. E per una presa di coscienza dei nuovi volti assunti dal male, anche e soprattutto all'interno delle società democratiche. Fornendo al contempo le coordinate per smascherare quei discorsi e quelle pratiche che pretendono di imprigionare le nostre menti dentro una realtà onnivora e univoca.
Indice
Introduzione.
I. Esistenze recintate.
II. La prigione di Stanford.
III. Persone comuni in situazioni estreme.
IV. Salariati del male.
V. The Experiment.
VI. Lo spazio del potere.
Conclusione.
Indice dei nomi.