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Sofisti: Protagora, Gorgia, Dissoi logoi. Una reinterpretazione dei testi
Stefano Maso, Carlo Franco (a cura di)pagine 329
15,20 euro
1995
Zanichelli, Bologna
Tra Parmenide e Aristotele stanno i sofisti: e i sofisti, nonostante Platone e la sua tendenziosa svalutazione della loro 'arte', va ascritto il merito di essersi per primi interrogati sull''interrogare' medesimo, mantenendo al fondo l'"essere" nella sua ineffabilità e introducendo in superficie il soggetto che considera il suo considererare qualcosa.
Per Protagora, per Gorgia, per l'Anonimo dei "Dissoì logoi" la realtà 'sta' indubbiamente, non fosse altro perché sia consentita, pronunciata, argomentata la sua negazione; e allora il 'dire' razionale finisce per essere un autentico esercizio retorico, un fascinoso gioco gravido però di conseguenze sul piano di quell'agire che sovrintende alla costruzione delle illusioni. Anche di quella di "essere"?