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Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno
Friedrich NietzscheAlso Sprach Zarathustra. Ein Buch für Alle und Keinen, Schmeitzner, Chemnitz
pagine XVII-425
14,00 euro
1883, ed. italiana, 1968
Adelphi, Milano
L’idea di Così parlò Zarathustra balenò a Nietzsche come una folgorazione nell’agosto del 1881, in Engadina, «6000 piedi al di là dell’uomo e del tempo». Essa coincise con il rivelarsi dell’«eterno ritorno», la misteriosa intuizione che segna il passaggio alla ultima fase del pensiero di Nietzsche e lo tramuta tutto dall’interno. Così anche lo Zarathustra rielabora e ripresenta tutto ciò che Nietzsche era stato fino allora in una forma assolutamente nuova, e soprattutto in una forma incompatibile con i canoni della filosofia occidentale. «Un libro per tutti e per nessuno» dice il sottotitolo: proprio perché obbliga il pensiero a parlare immediatamente, fuori da ogni tecnicismo, in una forma poetica e profetica, Zarathustra è sempre stato il libro più letto e venerato di Nietzsche, ma al tempo stesso è il suo libro di enigmi, protetto da saldi sigilli, un libro che sorprende e appare diverso ogni volta che lo si apre. Nietzsche fu del tutto conscio di questo doppio carattere dello Zarathustra, e in certo modo di tutta la sua opera. In una lettera del 1884 scriveva: «Chissà quante generazioni dovranno trascorrere per produrre alcune persone che riescano a sentire dentro di sé ciò che ho fatto! E anche allora mi terrorizza il pensiero di tutti coloro che, ingiustificatamente e del tutto impropriamente, si richiameranno alla mia autorità. Ma questo è il tormento di ogni grande maestro dell’umanità: egli sa che, in date circostanze del tutto accidentali, può diventare con la stessa facilità una sventura o una benedizione per l’umanità».
Sinossi (da wikipedia)
Così parlò Zarathustra tratta della discesa di Zarathustra dalla montagna al mercato per insegnare all'umanità. Il comportamento di Zarathustra qui descritto è opposto a quello descritto da un saggio di Arthur Schopenhauer che prefigura - al contrario - un allontanamento del mistico dal mercato verso, appunto, la montagna.
Con questo testo Nietzsche prosegue, invece, e sotto un certo aspetto, la propria strada di allontanamento dalla filosofia di Schopenhauer e dal mondo di Richard Wagner a cui era stato fino ad allora legato. L'opera è il frutto della ripresa, da parte di Nietzsche, dello studio di un autore amatissimo sin da quando era diciottenne, Ralph Waldo Emerson. I temi emersoniani percorrono infatti tutta l'opera. Tra questi spiccano la fiducia in se stessi, l'affermazione della vita intramondana, l'amore del fato e l'idea di un uomo oltre l'uomo.
Zarathustra (o Zoroastro) è il fondatore dello Zoroastrismo, antico credo persiano basato sulla contrapposizione manichea di bene e male e dunque per Nietzsche l'inventore del concetto dualistico di bene e male. Compreso il proprio errore Zarathustra lo comunica agli uomini e annuncia loro la dottrina del Superuomo, un'etica del superamento di sé che vuole liberarli dalle loro aspirazioni mediocri, dall'idea di un "mondo dietro al mondo" avallata dalla metafisica, dal Cristianesimo e dal pietismo che ne deriva.
Ma l'approccio di Zarathustra con il mercato è estremamente amaro: il suo discorso viene dileggiato dalla folla e lo spettacolo allegorico del funambolo che cerca di attraversare quella corda sospesa evocata dalle parole di Nietzsche si conclude in catastrofe quando il pagliaccio della torre, il suo doppio, lo fa cadere giù uccidendolo. Zarathustra tiene poi i propri discorsi nel deserto sino alla ricerca finale dell'uomo superiore, l'unico che può seguirlo, che si rivela scisso in una pluralità di persone o figure allegoriche.
L'autore dimostra di conoscere molto bene il linguaggio biblico: lo Zarathustra di Nietzsche si rivela essere il suo Gesù Cristo, il suo messia. Il tentativo di Nietzsche fu quello di creare un mito della modernità utilizzando il linguaggio simbolico del mito (e dei sogni) per riuscirvi. Zarathustra veniva introdotto al termine della Gaia Scienza nell'inquietante Incipit Tragoediae. La Gaia Scienza contiene anche la prima formulazione della dottrina dell' Eterno Ritorno uno degli insegnamenti chiave di Zarathustra.
Nietzsche considerava "Così parlò Zarathustra" con grande orgoglio e un'esaltazione simile a quella con cui avrebbe guardato i libri a seguire cioè quelli prima della catastrofe della pazzia nel 1889. È inquietante come tutti questi ultimi libri, lo Zarathustra compreso, contengano riferimenti costanti ad un finale drammatico e alla presenza di un doppio (nello Zarathustra è ad esempio il nano o il pagliaccio della torre o ancora il mago-Wagner), tutti elementi della tradizione tragica.
Al di là del bene e del male, pubblicato poco dopo lo Zarathustra, ne rielabora le tematiche in una forma più convenzionale e diretta.
Indice
Nota introduttiva di Giorgio Colli:
PROLOGO DI ZARATHUSTRA
I DISCORSI DI ZARATHUSTRA
Delle tre metamorfosi
Delle cattedre della virtù
Di coloro che abitano un mondo dietro il mondo
Dei dispregiatori del corpo
Delle gioie e delle passioni
Del pallido delinquente
Del leggere e scrivere:
Dell'albero sul monte
Dei predicatori di morte
Della guerra e dei guerrieri
Del nuovo idolo
Delle mosche del mercato
Della castità
Dell'amico.
Dei mille e uno scopo
Dell'amore del prossimo
Del cammino del creatore
Delle femmine vecchie e giovani
Del morso della vipera
Dei figli e del matrimonio
Della libera morte
Della virtù che donaPARTE SECONDA
Il fanciullo con lo specchio
Sulle isole Beate
Dei compassionevoli
Dei preti
Dei virtuosi
Della canaglia
Delle tarantole
Dei saggi illustri
Il canto della notte
Il canto della danza
Il canto dei sepolcri
Della vittoria su se stessi
Dei sublimi
Del paese dell'istruzione
Della conoscenza immacolata
Dei dotti
Dei poeti
Di grandi eventi
L'indovino
Della redenzione
Dell'accortezza verso gli uomini
L'ora senza vocePARTE TERZA
Il viandante
La visione e l'enigma
Della beatitudine non voluta
Prima che il sole ascenda
Della virtù che rende meschini
Sul monte degli olivi
Del passare oltre
Degli apostati
Il ritorno a casa
Delle tre cose malvagie
Dello spirito di gravità
Di antiche tavole e nuove
Il convalescente
Del grande anelito
La seconda canzone di danza
I sette sigilli (ovvero: il canto ®s e amen¯)PARTE QUARTA E ULTIMA
Il sacrificio col miele
Il grido d'aiuto
Colloquio con i re
La sanguisuga
Il mago
A riposo
L'uomo più brutto
Il mendicante volontario
L'ombra
Mezzogiorno
Il saluto
La cena
Dell'uomo superiore
Il canto della melanconia
Della scienza
Tra figlie del deserto
Il risveglio
La festa dell'asino
Il canto del nottambulo
Il segno
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