Paul Karl Feyerabend. Biografia (da wikipedia)

Paul Feyerabend nacque nel 1924 a Vienna dove frequentò le scuole primarie e quelle superiori. In questo periodo prese l'abitudine di leggere molto, sviluppò interesse verso il teatro e prese lezioni di canto. Quando ad aprile 1942 si diplomò, fu arruolato nel Arbeitsdienst (anno di lavoro obbligatorio) tedesco. Dopo un primo addestramento a Pirmasens, (in Germania), egli fu assegnato ad un'unità (stanziata) a Quelerne en Bas, (in Francia). Feyerabend descrisse il lavoro che fece in quel periodo come monotono: "Ci spostavamo nella campagna, scavavamo fossati, e li tornavamo a riempire". Dopo un breve abbandono egli si unì all'esercito, arruolandosi volontario alla scuola ufficiali. Nella sua autobiografia scrisse che sperava che la guerra sarebbe finita prima che egli terminasse il suo addestramento da ufficiale. Le cose non andarono così. Da dicembre 1943 egli servì come ufficiale sulla parte nord del Fronte Orientale, fu decorato con una Croce di Ferro e raggiunse il grado di tenente. Dopo che l'esercito tedesco cominciò la sua ritirata mentre l'Armata rossa avanzava, Feyerabend fu colpito da tre pallottole mentre dirigeva il traffico. Risultò che uno dei proiettili lo aveva colpito alla spina dorsale. Come conseguenza di ciò egli, per il resto della sua vita, ebbe bisogno del bastone per camminare e spesso provò forti dolori. Passò il resto della guerra a curarsi dalle ferite.

Quando la guerra finì Feyerabend trovò prima un lavoro temporaneo come scrittore di pezzi teatrali ad Apolda. Dopo di ciò egli prese diverse classi all'Accademia di Weimar e tornò a Vienna per studiare Storia e Sociologia. Tuttavia si ritrovò insoddisfatto e presto si trasferì a Fisica, dove incontrò il fisico Felix Ehrenhaft, i cui esperimenti avrebbero influenzato la sua successiva visione della natura della scienza. Feyerabend cambiò l'oggetto dei suoi studi in Filosofia e scrisse la sua tesi finale sul linguaggio osservativo (observation sentences). Nella sua autobiografia, intitolata Ammazzando il tempo (1994), descrisse la sua visione filosofica in quel periodo come "fermamente empirista". Nel 1948 visitò il primo congresso dei seminari estivi internazionali della Austrian College Society di Alpbach.

Qui Feyerabend incontrò per la prima volta Karl Popper, che ebbe una grande influenza sulle sue opere successive, prima in positivo, ma poi in senso negativo. Nel 1951 ottenne dal British Council una borsa di studio per studiare alle dipendenze di Wittgenstein. Tuttavia Wittgenstein morì prima che Feyerabend si trasferisse in Inghilterra. Feyerabend scelse allora Popper come suo supervisore, andando a studiare alla London School of Economics nel 1952. Nella sua autobiografia Feyerabend spiega che all'epoca egli era molto influenzato da Popper: "Ero entusiasta delle [idee di Popper]". Dopo di ciò Feyerabend tornò a Vienna e fu coinvolto in svariati progetti. Scrisse una traduzione in tedesco di La società aperta ed i suoi nemici di Popper e un rapporto sullo sviluppo delle discipline umanistiche in Austria. Scrisse anche diversi articoli per un'enciclopedia.

Nel 1955 Feyerabend ricevette il suo primo incarico accademico all'Università di Bristol, in Inghilterra, dove diede letture di filosofia della scienza.
Durante questo periodo sviluppò un punto di vista critico sulla scienza, che in seguito descrisse come 'anarchico' o 'dadaistico' per illustrare il suo rifiuto dell'uso dogmatico di regole. Questa posizione era incompatibile con la cultura razionalistica contemporanea in filosofia della scienza.

Alla London School of Economics, Feyerabend incontrò un altro studente di Popper, Imre Lakatos. Essi progettarono di scrivere un libro in forma di dialogo, da intitolare A favore e contro il metodo, in cui Lakatos avrebbe difeso una visione razionalista della scienza mentre Feyerabend l'avrebbe attaccata. Lakatos morì improvvisamente nel 1974 mettendo fine ai piani per questa pubblicazione congiunta. Nonostante ciò, Feyerabend scrisse la critica, che è sostanzialmente un collage di articoli scritti in precedenza. Contro il metodo divenne una famosa critica delle vedute attuali in filosofia della scienza e provocò molte reazioni. Una ragione per tali reazioni può consistere nel fatto che Feyerabend godeva nell'usare un linguaggio diretto e infuocato. Nei suoi scritti si trovano una passione ed un'energia ineguagliati da altri filosofi della scienza. Nella sua autobiografia rivela che ciò ebbe per lui un alto costo. In seguito ai commenti iniziali di Contro il metodo nel 1975 che erano negativi in modo schiacciante, egli cadde in profonda depressione.

Restai depresso per più di un anno; la depressione per me era come un animale, qualcosa di ben definito e localizzabile. Mi potevo svegliare, aprire gli occhi, ascoltare... C'è o non c'è? Nessun segno di essa. Forse dorme. Forse oggi mi lascerà in pace. Con prudenza, con molta prudenza, mi alzo dal letto. È tutto tranquillo. Vado in cucina e comincio a fare colazione. Nessun suono. In TV c'è Good Morning America, David non-ricordo-il-nome, un tipo che non sopporto. Mangio e guardo gli ospiti. Lentamente il cibo riempie il mio stomaco e mi dà forza. Ora una corsa in bagno e poi via per la mia passeggiata mattutina - ed eccola, la mia fedele depressione: "Pensavi di poter restare senza di me?"

Nonostante ciò, Feyerabend continuò a difendere la sua controversa posizione filosofica e viaggiò incessantemente. Col passare del tempo Contro il metodo si dimostrò un successo clamoroso in tutto il mondo.

In questo periodo Feyerabend lavorò come lettore in parecchie università. Nel 1958 egli si era trasferito all'Università della California di Berkeley ed era diventato cittadino USA. Dopo incarichi temporanei a Londra, Berlino, e Yale, egli fu lettore all'Università di Auckland, in Nuova Zelanda nel 1972 e nel 1974, sempre tornando alla California. In seguito Feyerabend gradì alternare tra incarichi a Zurigo e Berkeley negli anni 1980 ma lasciò Berkeley per sempre a Ottobre 1989, prima per l'Italia, poi infine a Zurigo. Dopo il suo pensionamento nel 1991 Feyerabend continuò a pubblicare di frequente articoli e lavorò alla propria autobiografia. Morì nel 1994 nella sua casa di Zurigo per un tumore cerebrale



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